Nel quesito si richiede l’introduzione di un tetto massimo per l’immigrazione con contingenti annuali che riguarderanno anche i frontalieri. Un’iniziativa che potrebbe portare alla rinegoziazione degli accordi di libera circolazione stipulati con l’Ue nel 2002.
Dalle prime proiezioni le grandi aree urbane come Ginevra, Zurigo e il Canton Vaud sarebbero orientate al no. Nel resto del territorio le percentuali sono estremamente fluttuanti.
“Il referendum è importante perché l’economia elvetica ha bisogno di stranieri, ma anche perché sarebbe un brutto segnale alle istituzioni europee”, dice un uomo.
“Spero che questo dia un chiaro segnale ai nostri politici e che il governo prenda le misure necessarie perché i nostri lavoratori non debbano soffrire della situazione presente”, controbatte un altro.
Il quesito è stato proposto dal partito populista Unione Democratica di Centro, potrebbe avere conseguenze anche sui 500mila lavoratori italiani più 60mila transfrontalieri.