Un nuovo studio dell'Università dell'Aquila lancia l'allarme per il forte rischio idrogeologico per la Costa Adriatica: decenni di urbanizzazione selvaggia hanno trasformato la striscia costiera in quella che può essere vista come una città lunga 1480 km, con spiagge sempre più sottili e vulnerabilità sempre maggiore di fronte a eventi atmosferici inusuali.
La ricerca, realizzata da Bernardino Romano e Francesco Zullo, ripercorre l'ultimo secolo di urbanizzazione della costa adriatica: l' aumento dell'erosione porta conseguenze, oltre che sul piano ambientale, anche su quello della sicurezza. Un terrenno eccessivamente sollecitato diventa "sensibile" a smottamenti e frane. Secondo lo studio, la regione Emilia Romagna avrebbe avuto una urbanizzazione più veloce rispetto ad altre regioni affacciate sulla costa. Nel riminese è stata rapida ed inesorabile. Dalla metà del secolo scorso sarebbero stati "occupati" 20 metri all'anno. La soluzione? Da un lato ridurre l'urbanizzazione, dall'altro prepararsi a sostenere le conseguenze di quanto già realizzato.