Sochi, gli organizzatori: "Fuori la politica dai giochi"

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La fiaccola delle olimpiadi di Sochi accesa negli ultimi metri per i diritti degli omosessuali. Alla vigilia della cerimonia d’apertura dei giochi il segretario generale dell’Onu, si è scagliato contro la legge che in Russia vieta davanti ai minori la “propaganda di relazioni sessuali non tradizionali”. Ban Ki Moon si è unito al coro dei detrattori, definendola una legge che discrimina l’omosessualità:

“Dobbiamo tutti alzare la nostra voce contro gli attacchi a lesbiche, gay, transsessuali. Dobbiamo opporci agli arresti, alle carcerazioni alle discriminazioni che li riguardano”.

Non si tratta della prima voce che si leva in favore dei gay russi, ci ha pensato anche il britannico Guardian ha sostenerne le rivendicazioni, con una lettera aperta firmata da 200 scrittori. Per gli organizzatori la politica deve restare fuori dai giochi:

“Penso che durante le competizioni sportive – ha dichiarato Dmitry Chernyshenko, Presidente del Comitato olimpico di Sochi 2014 – vigano le relative regole ed è vietata ogni genere di propaganda, perché è la festa dello sport, parliamo di sport non di politica”.

Le rivendicazioni in favore dei gay fanno storcere il naso agli organizzatori, già alle prese con le critiche relative ai costi astronomici dell’Olimpiade già bollata come la più cara della storia.

Denis Loctier, euronews:
“Il conto alla rovescia è cominciato. Mancano poche ore all’apertura della ventiduesima edizione delle Olimpiadi invernali qui a Sochi, dove dopo anni di costosi preparativi, prenderanno il via i primi giochi dell’era post sovietica”.

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