Rappresentanti dell’opposizione mettono in guardia su un possibile intervento dell’esercito contro i manifestanti in Ucraina.
Nonostante le temperature glaciali, a Kiev centinaia di persone continuano una protesta che dura da due mesi, durante la quale sono già morte almeno sei persone, e il cui epicentro rimane piazza Maidan.
Esponenti dell’opposizione si sono radunati alla clinica dove è ricoverato Dmitro Bulatov, l’attivista scomparso una settimana fa che sostiene di essere stato torturato e che la polizia avrebbe cercato di arrestare.
“L’inizio della nottata è stato un po’ preoccupante a causa della presenza della polizia, gli agenti sono venuti da noi e hanno cercato di entrare, ma i nostri avevano la situazione sotto controllo – dice l’ex deputato Taras Chornovil -. Ho portato la mia macchina per permettere loro di riscaldarsi un po’. Poi la situazione è stata tranquilla”.
La vicenda di Bulatov – le cui immagini sono state mostrate in televisione – accresce la rabbia dei manifestanti antigovernativi.
Per ora non bastano i provvedimenti adottati dal presidente Viktor Ianukovic su amnistia e leggi repressive nei confronti dei manifestanti.