Rep. Centrafricana: ex ministro ucciso a colpi di machete, musulmani in fuga verso il Ciad

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Ucciso a colpi di machete per aver appoggiato il colpo di Stato dei ribelli islamici Seleka. Questa la fine di un ex ministro della Repubblica Centrafricana, vittima degli scontri settari che da oltre un mese stanno insanguinando il Paese.

Dopo la deposizione dell’ex Presidente Djotodia, nella capitale è l’ora delle rappresaglie contro i musulmani.

“Non aveva alcun ruolo nelle milizie Seleka, era stato escluso dal gruppo – spiega il vice presidente dell’organizzazione ‘giovinezza musulmana’, Mamoud Issene – Ma era un funzionario musulmano, per questo è stato ucciso così vigliaccamente”.

Oltre un milione il numero degli sfollati interni in un Paese di quattro milioni e mezzo di abitanti e si contano mille morti nella sola capitale dall’inizio delle violenze. I civili musulmani temono per gli attacchi delle milizie cristiane di autodifesa anti-balaka e stanno fuggendo in massa verso il Ciad.

La reazione delle milizie Seleka è affidata ai cecchini ancora in possesso di numerose armi nella zona della capitale.

L’Unione Europea ha deciso di inviare una missione militare di 500 uomini per continuare le operazioni di disarmo avviate dai 1600 soldati del contingente francese.

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