Per l’Ucraina è la quiete prima della tempesta. L’opposizione si dice delusa dall’incontro con Viktor Ianukovich e non crede alle concessioni promesse dal Presidente.
Entrambe le parti ipotizzano scenari difficili: dalla guerra civile alla divisione vera e propria del Paese.
La piazza, in queste ore, si concentra ad attirare l’attenzione dell’Europa, con una serie di manifestazioni di fronte alle ambasciate e alle sedi di rappresentanza.
“Le sanzioni dovrebbero essere imposte ai parlamentari, al governo ucraino e, soprattutto, agli oligarchi, che sono troppo influenti nella politica ucraina – sostiene un dimostrante – controllano i parlamentari e accumulano le proprie fortune su conti bancari all’estero”.
“Volevamo mostrare l’orrore che sta avvenendo in Ucraina in questo momento. Lo spargimento di sangue, sangue di persone innocenti – aggiunge un giovane di Kiev – Stiamo dimostrando di fronte all’ambasciata tedesca, poi ci trasferiremo di fronte a quelle di Polonia e Austria”.
Francia e Germania hanno già convocato i propri ambasciatori a Kiev. Washington, attraverso il vicepresidente statunitense, Joe Biden, minaccia “conseguenze” nei rapporti con l’Ucraina in caso di altri spargimenti di sangue.
“Gli Stati Uniti hanno già imposto delle sanzioni alle autorità ucraine e hanno promesso di revocare i visti ai funzionari ucraini responsabili di aver disperso con la violenza le manifestazioni pacifiche – conclude la corrispondente di euronews a Kiev, Maria Korenyuk – L’opposizione si aspetta che l’Europa faccia lo stesso”.