Siria: regime e opposizione trattano, Ginevra 2 ultima chance per soluzione politica

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Si gioca su equilibri fragili la partita sulla Siria. Il tavolo della conferenza di pace di Montreux in Svizzera rischia di saltare in ogni momento, ma almeno le due parti in guerra si sono sedute l’una di fronte all’altra.

“Ora è tempo di negoziare”, l’appello del segretario dell’Onu Ban ki-Moon.

“Non ci illudiamo che sarà semplice – ha detto l’inviato di Onu e Lega araba Lakhdar Brahimi – ma ci proveremo con tutte le forze”.

Il regime definisce traditori i rappresentanti dell’opposizione, accusandoli di essere agenti al soldo delle monarchie sunnite del Golfo: “Noi, in qualità di delegati del governo siriano, siamo venuti qui a Ginevra perché vogliamo trovare una soluzione politica al conflitto – sostiene il ministro dell’Informazione di Damasco, Omran al-Zoubi – Ma la soluzione politica non riguarda la lotta contro Al-Qaeda e le organizzazioni terroristiche in Siria”.

L’opposizione ha un solo obiettivo: l’uscita di scena di Assad. Posizione condivisa dagli Stati Uniti e, a sorpresa, anche la Cina annuncia che il ruolo del rais sarà oggetto dei negoziati.

‘‘Il regime sta solo girando attorno alla questione e accusa tutti di sostenere il terrorismo’‘, dice Michel Kilo, membro dalla coalizione dell’opposizione siriana.

“A quanto pare, le due anime della guerra civile siriana sono ancora molto distanti. Il regime e l’opposizione, entrambi si considerano l’uno più potente dell’altro e rifiutano di fare concessioni – conclude l’inviata di euronews a Montreux, Kawtar Wakil – Secondo gli analisti, Ginevra 2 non rappresenterà la base per una soluzione pacifica, almeno non nel breve periodo”.

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