L’Iran ha messo in pratica la prima fase dell’accordo siglato nei negoziati di novembre. Lo assicura l’Organizzazione Internazionale dell’Energia Atomica i cui ispettori hanno visitato la centrale di Natanz. Qui è stato sospeso l’arricchimento ad alto livello d’uranio. Interrotte anche le attività ad Arak, alla centrale ad acqua pesante che potrebbe produrre plutonio.
“Le centrifughe continueranno ad arricchire uranio al 5%”, afferma Behrouz Kamalvandi, portavoce dell’Agenzia per l’Energia Atomica Iraniana. “In altre parole resteranno attive nei prossimi sei mesi”.
Un primo passo concreto dunque verso il cambiamento dei rapporti tra Teheran e la comunità internazionale, come sottolinea la stampa iraniana. Tra i titoli: “11 anni di trattative producono azioni”.
L’ottimismo di alcuni cittadini:
“Potrebbe instaurarsi un nuovo clima che permetta negoziati diretti con gli Stati Uniti. Questi malumori di certo non sono nell’interesse di nessuno”.
“Il potere d’acquisto della popolazione è diminuito considerevolmente. Il tasso di cambio con il dollaro è stato elevato. Per cui le persone non erano in grado di comprare alcunché. Ora credo che il tasso scenderà”.
L’accordo del 24 novembre tra Iran e Cina, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Russia e Germania ha come obiettivo – nel giro di sei mesi – la soluzione definitiva dei negoziati sul programma nucleare iraniano, di carattere militare per la comunità internazionale, puramente civile per Teheran.