La prima buona notizia arriva già in apertura della conferenza dei donatori per la Siria: sono i padroni di casa kuweitiani a promettere altri 500 milioni per aiutare la popolazione siriana incastrata nel conflitto e in larga parte a corto di cibo e medicinali.
Ne servono molti di più, per assistere oltre due milioni e mezzo di rifugiati e anche migliaia di persone che non possono fuggire dalle zone di conflitto.
Il Programma Alimentare Mondiale ha fornito cibo a 3 milioni e 800.000 persone in Dicembre, ma i civili delle province orientali e intorno alla capitale restano irraggiungibili.
“Noi abbiamo stimato il fabbisogno in circa 6 miliardi e mezzo di dollari per aiutare i siriani che si sono rifugiati all’estero e quelli in fuga dal conflitto all’interno del Paese”, dice la portavoce dell’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite.
L’anno scorso i Paesi che presero parte alla prima conferenza dei donatori offrirono un miliardo e mezzo di dollari, ai quali si aggiungono ora i 500 milioni promessi dal Kuweit. Ma già della somma promessa in precedenza è stato finora erogato solo il 70% o 80%, come ha sottolineato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon. L’Italia ha promesso ora un contributo da 38 milioni, che si aggiungono ai 22 milioni dello scorso anno. È il terzo donatore europeo dopo Gran Bretagna e Germania.