Non è certo all’insegna della distensione che il leader nordcoreano Kim Jong-un ha aperto il nuovo anno, agitando lo spettro di una catastrofe nucleare, se si dovesse arrivare a una nuova guerra nella penisola coreana.
A scatenarla, secondo il presidente dello Stato settentrionale, basterebbe un piccolo incidente militare.
Sarebbe sufficiente, sostiene Kim Jong-un, a dare il via a un conflitto globale dal quale “nemmeno gli Stati Uniti uscirebbero indenni”.
Al contempo, però, il leader ha anche sostenuto che la “Repubblica democratica popolare della Corea è desiderosa di sviluppare relazioni di amicizia con altri Paesi” che “rispettino la nostra sovranità”.
Nel discorso non sono mancati riferimenti alla situazione interna, definita più stabile dopo che sono state eliminate dal partito le cosiddette “fazioni feccia”, con una brutale “purga” costata la vita al numero due del regime, nonché zio e tutore del presidente, Jang Song-thaek.