Il drammatico incidente di Michael Schumacher riapre la questione della sicurezza sulle piste da sci. Migliaia i turisti che in queste ore affollano le località alpine, in Italia come in Francia. E a Méribel, nel comprensorio transalpino dove Schumi è caduto gli sciatori non parlano d’altro.
“È un richiamo per tutti – racconta ai microfoni di euronews – perché
ho visto il punto in cui ha avuto l’incidente ed è veramente sciocco perché avrei potuto essere io, Lei, o altri. Quindi questo incita alla vigilanza, alla prudenza. Ci sono un sacco di persone… ed è un peccato”.
Olivier Simonin, direttore della stazione invernale francese ribadisce che occorre prestare massima attenzione quando si scia, soprattutto
fuoripista: “Le piste sono segnate e messe in sicurezza. Quindi direi che il rischio è minimo. Fuori dalle piste occorre invece effettivamente prendere tutte le precauzioni supplementari e soprattutto sapere che da un giorno all’altro le condizioni possono cambiare. Quel giorno erano caduti alcuni centimetri di neve che potrebbero aver nascosto un certo numero di ostacoli che il giorno prima erano visibili e non pericolosi”.
A Méribel, così come in altri comprensori, le vendite dei caschi, sono aumentate notevolmente, segno che sciatori e snowboarder sono consapevoli dei rischi che corrono. Secondo uno studio dell’Università austriaca di Innsbruck il casco riduce la probabilità di riportare un trauma cranico del 35% negli adulti e del 59% nei bambini.
Olaf Bruns, euronews:
“La maggior parte degli sciatori conoscono i pericoli e fanno di tutto per evitarli. Ma prima di tutto vogliono divertirsi su queste piste meravigliose”.