La gioia esplode in Cisgiordania e nei Territori quando i palestinesi, liberati da Israele, fanno ritorno a casa. La scarcerazione è stata decisa nell’ambito delgi impegni presi per rilanciare i negoziati di pace in Medioriente.
Ventisei gli uomini liberati, diciotto dei quali sono stati accolti a Ramallah dal presidente palestinese Mahmoud Abbas: “Non firmeremo un accordo di pace conclusivo con Israele fino a quando tutti i prigionieri non verranno rilasciati”.
Tutti i prigionieri palestinesi erano stati riconosciuti colpevoli di gravi atti di violenza compiuti prima degli accordi di riconoscimento fra Israele e Olp, risalenti al 1993.
“Oggi – dice la moglie di uno degli uomini liberati – sono così felice. Non ho visto mio marito per 22 anni. Questo è il giorno più bello della mia vita, ed è una gioia immensa”
Più amaro il commento di Mahmoud Salman, suo marito: “Non posso descrivere come mi sento. Sto bene, ma è ancora difficile perché ci siamo lasciati alle spalle altri prigionieri, specialmente quelli malati, che passano tutta la loro vita in prigione”.
Sull’accordo di pace immaginato dal segretario di Stato americano John Kerry pesa ancora la questione degli insediamenti a cui Israele non vuole rinunciare. Nelle prossime ore potrebbe essere annunciata la realizzazione di nuovi alloggi per i coloni.