Israele chiede spiegazioni agli Stati Uniti dopo le ultime rivelazioni sulle attività della National Security Agency che, avrebbe spiato le email di alti funzionari israeliani, tra i quali l’ex premier Ehud Olmert e l’ex ministro della Difesa Ehud Barak.
Questo lunedi’ si è espresso il premier Benjamin Netanyahu che ha definito la cosa come inaccettabile: “Circa le notizie apparse nei giorni scorsi le stiamo esaminando. Ci sono forti e buone relazioni con gli Stati Uniti, ma certe cose non sono accettabili da parte nostra”.
Sono solo le ultime reazioni, in ordine di tempo, dopo le rivelazioni dell’esperto informatico Edward Snowden questo weekend. L’uomo, che starebbe trattando un asilo in Germania, ha consegnato ad alcuni media ulteerori prove di come gli americani abbiano spiato milioni di conversazioni in paesi come Germania, Inghilterra, Spagna o Francia. Oltre agli alleati sarebbero stati 60 i paesi controllati.
A far infuriare gli alleati il fatto che sarebbero state spiate anche le comunicazioni di aziende private.
Alcuni media europei parlano dunque di spionaggio industriale e non di protezione degli interessi americani. Un’accusa che Washington respinge spiegando che il controllo dei flussi finanziari è spesso necessario per comprendere il finanziamento illecito delle reti terroristiche.