I missili anti-aerei dei ribelli siriani non riescono più a difendere Aleppo. L’esercito di Bashar al Assad sgancia dagli elicotteri barili carichi di tritolo, una tecnica di terra bruciata meno costosa rispetto all’impiego di ordigni tradizionali e che ha già provocato, in otto giorni, oltre 400 morti. Tra questi, oltre cento sono minori. Lo riferisce il Centro di documentazione delle violazioni in Siria.
I rioni più colpiti sono quelli orientali, controllati dall’estate 2012 dall’insurrezione. A Idlib, il regime ha cominciato a sganciare cassoni-bomba, di dimensioni più grandi e dalla maggiore potenza distruttrice, in grado di radere al suolo un intero edificio.
Domenica 12 persone, tra cui 5 bambini, sono rimaste uccise per l’esplosione di un camion bomba nei pressi di una scuola a Om al-Oumda, villaggio a maggioranza sciita della provincia di Homs.
La controffensiva lealista, sostenuta da milizie sciite irachene e libanesi e da militari iraniani, ha consentito all’esercito di Assad di avanzare nella Siria centrale e nella regione a nord di Homs, ma le truppe di Damasco non sono riuscite a sfondare le linee a sud-est di Aleppo.