Stretta di mano Obama-Castro, il "miracolo" postumo di Mandela

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Un omaggio corale, trasversale e appassionato quello del popolo del Sudafrica a Nelson Mandela, l’uomo che con la sua scomparsa ha portato i leader di tutto il mondo fianco a fianco nello stadio di Soweto.

Alla giornata di omaggio al Nobel per la Pace deceduto a 95 anni dopo mesi di malattia hanno preso parte anche i compagni di una vita intera, come Andrew Mlangeni, che condivise con Madiba gli anni del carcere a Robben Island:

“La grandezza di Madiba come leader nasce dalla sua umiltà e da una profonda convinzione nella forza della persuasione e del rispetto per la volontà collettiva. Credeva nella condivisione delle intuizioni, nell’apprendimento e nell’ascolto dell’altro” ha detto Mlangeni.

Presente alla cerimonia assieme ai predecessori George W. Bush e Bill Clinton, Barack Obama è stato uno degli oltre 90 capi di Stato e di governo arrivati a Johannesburg da tutto il mondo per l’occasione. In un discorso applauditissimo ha parlato di un uomo capace della forza delle idee ancora prima che della forza dell’azione.

“Mandela ci ha insegnato il potere dell’azione ma anche il potere delle idee, l’importanza della ragione e degli argomenti, il bisogno di studiare le persone con le quali si concorda ma anche quelle da cui si dissente. Aveva capito che le idee non possono essere rinchiuse dai muri di una prigione nè uccise dal proiettile di un cecchino” ha detto il Capo della Casa Bianca.

Il miracolo diplomatico compiuto da Mandela è stata la storica stretta di mano tra il Presidente degli Stati Uniti e il leader cubano Raul Castro, protagonista di un sentito intervento nel quale ha ricordato la visita a Cuba di Nelson Mandela: “Il popolo cubano occupa un luogo speciale nel cuore dei popoli dell’Africa” disse a luglio 1991 Mandela davanti ai cubani.

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