Thailandia. Marcia sui palazzi del potere

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L’opposizione thailandese, guidata dall’ex vicepremier Suthep Thaugsuban, lancia una nuova giornata di proteste e manifestazioni. I dimostranti vogliono ottenere che un Consiglio del popolo sostituisca il governo.

L’esecutivo è accusato di essere una marionetta dell’ex premier Thaksin Shinawatra, in esilio per evitare una condanna per corruzione:

“Devono lasciare questo paese – dice un manifestante – La famiglia Shinawatra deve andarsene, non li vogliamo più qui”.

L’attuale premier Yingluck Shinawatra, sorella minore di Thaksin, ha sciolto il parlamento, prima tappa verso le elezioni anticipate, alle quali conta di ripresentarsi.

Ma l’opposizione del Partito democratico non vuole tornare al voto. I democratici non vincono una tornata elettorale da oltre un decennio, preferiscono dunque una soluzione extraelettorale.

Il loro partito è espressione della borghesia cittadina, monarchica e nazionalista.

I seguaci di Shinawatra, le famose camicie rosse, sono invece più rappresentati fra le classi medio-basse del nord-est rurale.

Le due Thailandie si fronteggiano da diversi anni, con alterne fortune.

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