http://www.pupia.tv - C'è "L'ultima cena" di Leonardo da Vinci, la "Scuola di Atene" di Raffaello con le sue dotte disquisizioni tra Platone e Aristotele, i meravigliosi ritratti di Caravaggio. Tutti riuniti per un'unica mostra "impossibile": riproduzioni digitali a dimensione naturale che "ridefiniscono" secoli di storia italiana. È "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità digitale", mostra che parafrasa un celebre testo di Walter Benjamin e che verrà inaugurata oggi, lunedì 2 dicembre ore 18, presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli, dove resterà fino al 21 aprile 2014.
L'intera opera pittorica di Leonardo, gran parte di quella di Raffaello e Caravaggio e un'audace idea di contaminazione museale. La mostra, sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, è promossa dalla Rai, dal Comune di Napoli e dall'associazione Pietrasanta, ideata da Renato Parascandolo per la direzione scientifica di Ferdinando Bologna. Tutto il primo piano del complesso monumentale sarà dedicato a queste riproduzioni digitali di capolavori dell'arte rinascimentale e del primissimo Seicento.
LA MOSTRA -- Sessantatré dipinti di Caravaggio, trentasette di Raffaello e diciassette di Leonardo: è la prima volta che si tenta un esperimento così profondo e diffuso, che consente di avere una visione d'insieme di un momento importante della nostra storia patria, volta alla conoscenza e a scopi didattici.
«L'idea delle mostre impossibili -- commenta Parascandolo -- nasce da una riflessione sulla crisi strutturale che investe i musei di tutto il mondo e dalla considerazione che, nell'epoca della riproducibilità digitale dell'opera d'arte, la riproduzione dev'essere tutelata e valorizzata, perché una diffusione veramente capillare e di massa delle opere d'arte può essere garantita solo dalle riproduzioni». (03.12.13)