Crocevia degli interessi d’Europa e Russia, l’Ucraina mette in allerta la comunità internazionale. La pressione della piazza spinge Viktor Yanukovich a non chiudere del tutto la porta all’Europa: il Presidente ucraino ha chiesto infatti a Barroso di ricevere una delegazione a Bruxelles.
“Rivolgo un appello alla moderazione a tutte le parti. Si eviti ogni ulteriore violenza, si rispettino la libertà d’espressione e di rassembramento pacifico” ha chiesto il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon.
A ribadire il proprio appoggio all’integrazione europea di Kiev sono ovviamente gli Stati Uniti, impegnati a contrastare il disegno di Putin di creare un’unione euroasiatica di cui il Cremlino resti il cuore:
“La violenza e le intimidazioni non dovrebbero avere spazio oggi in Ucraina” ha detto in conferenza stampa il portavoce della Casa Bianca Jay Carney. “Appoggiamo l’aspirazione del popolo ucraino ad unirsi ad un’Europa prospera e democratica. L’integrazione europea è la via più sicura alla crescita economica e al rafforzamento della democrazia”.
Il Presidente della Commissione Europea Barroso ha fatto sapere che resta aperta l’ipotesi di riesumare gli accordi già sul tavolo, snobbati dal governo di Kiev innescando la rivolta di piazza. Fuori discuossione invece una riapertura dei negoziati sul partenariato europeo.