Croazia, referendum anti nozze gay: sì a modifica Costituzione

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Una vittoria schiacciante quella del “sì” al referendum croato di domenica 1 dicembre, per modificare la Costituzione in maniera da rendere illegali le nozze gay.

Non che ne fosse consuetudine la celebrazione nel Paese ex jugoslavo, ma la Carta non le vietava espressamente.

Due terzi della popolazione (65,77% per la precisione) hanno detto sì alla modifica.

“Auspico e mi aspetto – ha detto il presidente Ivo Josipovic – che i risultati del referendum non diventino ragioni di nuove, profonde divisioni ideologiche nella nostra società”.

Solo l’Istria, tradizionalmente più liberale, ha votato in senso contrario, in una consultazione promossa dagli ultraconservatori di “Nel nome della famiglia”.

C‘è anche, però, chi non ha guardato di buon occhio alla promozione del referendum.

“Credo che un’iniziativa capace di provocare tanto odio, discussioni, accuse, non può essere buona. Questo è ciò che penso. Che si sia favorevoli o contrari all’iniziativa, ciò che è accaduto non è positivo per la tolleranza” ha affermato una residente di Zagabria.

L’esito, per molti, era scontato: “il risultato del referendum era prevedibile. Ci si aspettava che avrebbe prevalso la tradizione, le abitudini religiose” ha affermato un uomo fermato in strada.

La tematica sembra, comunque, non appassionare più di tanto. Le urne sono state visitate soltanto dal 37,86% dei 3,8 milioni di aventi diritto al voto.

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