Non accenna a stemperarsi la guerra diplomatica fraTurchia ed Egitto. L’ambasciatore turco è stato espulso dal Cairo. La Turchia ha replicato dichiarando persona non grata l’omologo egiziano che, peraltro, è assente dalla sede diplomatica egiziana ad Ankara da quattro mesi.
È da luglio che le due potenze del Mediterraneo orientale sono ai ferri corti.
Il premier turco recep Tayyip Erdogan ha dichiarato:
“Non siamo contro il popolo egiziano, ma siamo contro i golpisti. Siamo dalla parte di chi nel mondo lotta con mezzi democratici, ma non rispettiamo chi non rispetta il diritto dei popoli alla sovranità”.
Vicino ai fratelli musulmani,Erdogan, quando parla di golpe, si riferisce all’intervento dei militari egiziani che ha posto fine alla presidenza Morsi, dopo settimane di proteste di piazza e di scontri sanguinosi fra opposte fazioni.
Il portavoce del ministero degli esteri del Cairo Badr Abdelatty ha immediatamente reagito alle dichiarazioni di Erdogan dicendo:
“Sono parole che riflettono un’inaccettabile interferenza negli affari interni di un paese sovrano, la determinazione della Turchia a sfidare la volontà del grande popolo egiziano e la mancanza di rispetto per le sue legittime scelte”.
Con la deposizione di Morsi è saltato un tassello importante del cosiddetto asse sunnita creato in Medioriente con Arabia Saudita e Qatar, con in prospettiva anche il rovesciamento del regime di Damasco.