Sono proprio come gli Oscar, si consegnano nello stesso teatro degli Oscar, ma restano fuori dalla cerimonia degli Oscar. La quinta edizione dei Governors awards ha visto Hollywood celebrare, sabato 16 novembre, alcune delle sue scintillanti stelle.
Angelina Jolie è stata premiata per il suo impegno umanitario all’interno dell’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite.
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“Amore mio – ha detto l’attrice guardando Brad Pitt -il tuo sostegno e la tua guida rendono possibile ciò che faccio”.
Poi, rivolta al figlio Maddox, anch’egli in platea: “non ho intenzione di piangere. Lo prometto. Non voglio metterti in imbarazzo. Tu ei tuoi fratelli e le tue sorelle, siete la mia felicità”.
“Sono onorata – ha poi proseguito – di essere qui stasera, fra tanti artisti straordinari. Mia madre amava l’arte, amava il cinema. Mi ha appoggiata in qualsiasi cosa pazzesca abbia fatto. Ogni volta che ce n’era bisogno mi diceva: ‘questo è lo scopo dei film’.
Gli altri premi sono stati assegnati alla carriera. Il primo a Steve Martin, accolto con la consueta verve che ha contraddistinto l’intera carriera dell’attore, interprete, tra gli altri, di un moderno Cyrano in “Roxanne”.
“Grazie mille. Signore e signori – ha detto dal palco – da tempo sognavo di ricevere un Oscar alla carriera. Sento che oggi sono più vicino a realizzare questo sogno”.
Una vera leggenda la ex “Signora in giallo” Angela Lansbury. Dal palco ha detto che “dividere la cerimonia dei Governors awards con la famiglia è stato molto meglio dei brividi di speranza vissuti durante le mie tre nomination all’Oscar”. Nessuna delle quali portò a una statuetta.
Gloria anche per l’Italia, con il premio al costumista Piero Tosi. Che però ha disertato la cerimonia, a 86 anni e dopo cinque nomination e nessuna vittoria. A ritirare la statuetta è stata Claudia Cardinale, da lui vestita in 7 film.