Cos'è l'accordo di Partenariato Orientale?

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Domanda inviata al nostro sito da Lech, Varsavia :“Tra poco a Vilnius si terrà il terzo summit sull’accordo di partenariato orientale. Di cosa si tratta?”.

Risposta di Pierre Verluise
Direttore del sito di geopolitica Diploweb.com e autore dell’opera “Geopolitica dei confini europei. Fin dove far arrivare l’allargamento?. Il partenariato orientale è il risultato della politica europea di vicinato. Risale al 2004. La data è significativa. Nel 2004 c‘è stata l’entrata nell’Unione europea di 10 paesi, 8 dei quali dell’Europa centro orientale. Dal 2009 la politica europea di vicinato si è orientata ai paesi posti al confine orientale. Si tratta di una politica rivolta in particolare a 6 paesi, tutti ex repubbliche socivetiche: Bielorussia, Ucraina, Moldavia, ma anche Armenia, Azerbaijan e Georgia. Al centro di tutto c‘è il confine tra l’Unione europea e la Russia. Per i diversi paesi si tratta ora di muovere le diverse pedine. Cosa fa l’Unione europea? Bruxelles dice ad esempio “A priori non vi sarà concesso l’ingresso nelle istituzioni comunitarie, tuttavia siamo disposti ad aiutarvi finanaziariamente ad adottare il nostro acquis comunitario e ad avvicinarvi ai nostri standard.Tuttavia l’Europa è divisa su questo atteggiamento. La Francia ad esempio è contraria all’integrazione di questi 6 paesi, mentre la Polonia, o almeno una parte della sua classe politica è favorevole o comunque non vedrebbe niente di male nel vedersi avvicinare all’Europa l’Ucraina, e perché no? La Bielorussia. Mentre la Romania vedrebbe bene l’avvicinarsi all’Europa della Moldavia. I sei paesi presentano, inoltre, pesi economici diversi.
Storicamente l’Armenia è sempre stata vicina alla Russia. Questo anche per un semplice motivo: confina dall’altro lato con la Turchia. Il presidente uscente della Georgia è filo europeo, vicino alla Nato e quindi anche all’Unione europea. L’Azerbajian è un paese ricchissimo a livello energetico. Un aspetto che interessa molto Bruxelles. Parliamo di calcoli politici e strategici.E’ anche una questione di potere. L’Europa si trova ad affrontare la Russia, che possiede una certa cultura geopolitica, ma anche una certa considerazione dei rapporti di forza e della strategia.

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