http://www.pupia.tv - Caserta - Diecimila persone in marcia. Questa la stima degli organizzatori della marcia "Caserta vuole vivere", tenutasi sabato mattina lungo le strade del capoluogo di Terra di Lavoro. Un fiume umano che, partito da piazza Pitesti per arrivare in piazza Vanvitelli, ai piedi del palazzo municipale, ha manifestato contro i veleni e le malattie mortali nella cosiddetta "Terra dei Fuochi" tra le province di Napoli e Caserta.
In testa al corteo don Antonello Giannotti, parroco della parrocchia del Buon Pastore, ispiratore della pacifica protesta, il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, reggente della Curia casertana, e don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, simbolo della lotta intraprese dalle popolazioni casertane e napoletano, seguiti da folte rappresentanze di associazioni, anche di immigrati africani, e istituti scolastici provenienti dalle due province. A salutare la folla è intervenuto il vescovo emerito Raffaele Nogaro. Una croce spoglia guidava il corteo, a simboleggiare le vittime del "biocidio".
"Per Caserta è un evento storico, considerando che è una città che mai è scesa in piazza a protestare. Avvenne solo per la Marcia per la Pace promossa dall'allora vescovo Nogaro, ma oggi i manifestanti sono assai più numerosi", ha commentato don Antonello Giannotti che ha proposto al prefetto Carmela Pagano, al sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, e agli altri sindaci del territorio un documento in cinque punti che chiede maggiore controllo del territorio e le bonifiche di alcuni siti inquinati situati nelle frazioni della città e delle comunità confinanti.
"Abbiamo avviato il progetto delle guardie ambientali volontarie contro gli sversamenti abusivi e il fenomeno dei roghi tossici e stiamo potenziando il sistema di videosorveglianza, in perfetta sintonia con il 'Patto per la Terra dei Fuochi'", ha detto Del Gaudio accogliendo in sala giunta don Antonello e i promotori del corteo.
Il brano in sottofondo è "Melissa" dei Dreamway Tales, dedicato a Melissa, vittima della Terra dei Fuochi, morta per un male incurabile.
(09.11.13)