Arafat, ridda di ipotesi dopo il rapporto degli esperti

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Tra i tanti che avrebbero potuto desiderare la morte di Yasser Arafat, chi ha preso l’iniziativa di avvelenarlo? Le speculazioni si moltiplicano, a Ramallah così come a Gaza, dopo che una commissione di esperti svizzeri ha detto di considerare ragionevole l’ipotesi che l’ex leader dell’Olp sia stato ucciso con una dose di polonio 210.

“Non abbiamo alcun dubbio – afferma un residente di Gaza – che sulla vicenda abbiano influito le divergenze tra Arafat, il presidente Mahmoud Abbas e Mohamad Dahlan. Alcuni dicono che Dahlan sia dietro la sua morte, altri accusano Abbas. E’ un punto oscuro. Ma, in ultima analisi, non possiamo che biasimare l’occupazione israeliana. Israele ha agenti ovunque e di certo, attraverso qualche collaboratore, ha procurato il veleno che gli è stato messo nel cibo”.

Gli specialisti dell’Istituto di Radiofisica di Losanna sono cauti circa gli esiti del rapporto. “Il nostro studio non ha permesso di dimostrare in modo categorico che sia stato avvelenato o che non sia stato avvelenato”, ha detto Francois Bochud, precisando però che gli alti livelli di polonio rinvenuti sul cadavere di Arafat, 18 volte superiori alla media, presuppongono una mano esterna.

Dal canto suo, il governo israeliano ha negato ogni responsabilità nella morte del vecchio leader palestinese.

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