http://www.pupia.tv - Napoli - Non si placa la polemica suscitata dalla pubblicità della Pomì, nota azienda agroalimentare italiana, che specifica di usare "solo pomodori provenienti dalla Pianura Padana". Un chiaro riferimento alla "Terra dei Fuochi" e allo scandalo dei rifiuti interrati sui territori tra Napoli e Caserta. Sui social network si è scatenato un tam tam con molti che ritengono come l'azienda si sia data la classica "zappa sui piedi", poiché quella della pianura padana è una delle aree più inquinate d'Europa a causa delle cosiddette "polveri sottili", che derivano dai processi di combustione (attività industriali, inceneritori, centrali elettriche a biomassa) ed estremamente pericolose perché cancerogene, citando tra le fonti Legambiente. Poi i commenti dal mondo della politica campana. Pomodori al nord è solo marketing, il sapore dei nostri è un'altra cosa: sono migliori e controllati, scrive su twitter il governatore Stefano Caldoro, mentre la Regione Campania valuta la richiesta di danni. "Non è certo il momento di fare i furbetti sul mercato, farsi bblicità su un disastro ambientale che dovrebbe diventare un caso nazionale e non un appiglio per ulteriori discriminazioni nei confronti del Mezzogiorno", afferma l'assessore regionale all'Agricoltura, Daniela Nugnes, secondo cui "sebbene sia legittimo puntare sulla tracciabilità dei prodotti non si può giocare sulla pelle degli agricoltori campani, soprattutto alla luce dei risultati diffusi proprio la scorsa settimana dall'Istituto superiore di Sanità che ha certificato la salubrità delle produzioni di un'area considerata a rischio, quale quella vasta di Giugliano". "Sconcertata" si dichiara il ministro all'Agricoltura, Nunzia De Girolamo, beneventana, che su Facebook scrive: "Il made in Italy è unico e indivisibile e se qualcuno pensa di andare sui mercati internazionali con un'identità di provincia appartiene a un mondo che non esiste più. I prodotti italiani tutti sono sicuramente i più controllati, è di oggi la notizia, diffusa da Unioncamere e dalla Fondazione Symbola, che le produzioni agricole del nostro Paese hanno residui chimici cinque volte inferiori alla media europea". In campo anche la Federconsumatori Campania che, attraverso Rosario Stornaiuolo, annuncia di essere pronto ad adire le vie legali se l'azienda non dovesse scusarsi e ritirare la pubblicità. Intanto, la Pomì, almeno per il momento, non sarebbe disposta a fare un passo indietro: "Non volevamo offendere nessuno, solo garantire trasparenza". (05.11.13)