Un’esecuzione, un atto di terrorismo. Così fonti della polizia greca hanno definito la sparatoria davanti a una sede di Alba Dorata ad Atene.
L’agguato è stato teso da due uomini arrivati sul posto a bordo di una moto. Uno di loro o forse entrambi hanno sparato contro i militanti che si trovavano davanti all’edificio, mirando alla testa e al petto.
Le vittime sono due giovani attivisti, mentre un terzo è in gravi condizioni.
I dettagli sull’agguato fanno pensare all’opera di killer professionisti. Ad occuparsi dei rilievi sul posto è la squadra antiterrorismo.
“Ho visto tutta la scena” afferma il deputato di Alba Dorata Elias Kassidiaris. “È devastante, è terribile. È letteralmente omicidio a sangue freddo. Quando i ragazzi erano già a terra, gli assassini continuavano a sparargli contro fino a che non hanno svuotato i caricatori.”
Potrebbe essersi trattato di una vendetta per l’uccisione, in settembre, del rapper di sinistra Pavlos Fyssas, crimine per il quale sono finiti in carcere alcuni deputati del partito neonazista.
L’inchiesta ha fatto emergere anche altre attività illecite attribuite al partito, sotto accusa per associazione a delinquere.
Mentre il Paese è attraversato da proteste pro e contro lo scioglimento di Alba Dorata, questo grave episodio rischia di far precipitare la situazione.
Stamatis Giannis, corrispondente di euronews ad Atene, sottolinea: “L’assassinio a sangue freddo di membri di Alba Dorata, che avviene a poche settimane di distanza dall’omicidio di un attivista di sinistra da parte di un membro del partito di estrema destra, preoccupa molto le autorità greche che temono che questo possa essere l’inizio di una serie di vendette tra l’estrema destra e l’estrema sinistra con conseguenze imprevedibili.”